
Detail of Psoriasis Vulgaris, skin disease
Pazienti trattati con guselkumab, a meno di due anni dall’insorgenza della malattia, hanno più probabilità di raggiungere lo stato di ‘super-responder’ ovvero una completa clearance cutanea (PASI 0d) dalla settimana 20 alla 28 di trattamento. Sono i dati presentati al 31°congresso della European academy of dermatology and venereology (Eadv) 2022 e relativi agli studi Guide, Voyage 1 e Voyage 2.
È stato inoltre riscontrato che le probabilità di risultare super-responder diminuiscono, in caso di utilizzo precedente di farmaci biologici ((OR=0,47; 95 per cento CI: 0,28-0,78), in funzione dell’aumento dell’età (OR=0,98; 95 per cento CI: 0,97-0,99) e dell’indice di massa corporea (OR=0,95; 95 per cento CI: 0,93-0,98) (2).
«Attualmente, le persone con psoriasi vanno incontro a un percorso di cura lungo e complicato, nel tentativo di trovare il regime più adatto al loro stile di vita – ha dichiarato Kilian Eyerich, M.D., Professor and Medical Director, Department of Dermatology, Medical Center – University of Freiburg in Breisgau, Germania -. Questi risultati suggeriscono che coloro che ricevono il trattamento subito dopo l’insorgenza della malattia possono registrare percentuali più elevate di guarigione dalla psoriasi».
Questo è lo scopo dello studio di fase 3b Guide, ovvero comprendere quanto l’intervento precoce possa impattare sul decorso della malattia a lungo termine e i risultati ottenuti dimostrano come quei pazienti che avendo ricevuto il trattamento abbiano risposto con punteggio PASI pari a 0 (Psoriasis area and severity index) sia alla 20 che alla 28 settimana possano identificarsi nella categoria super-responder.
Gusekumab è il primo anticorpo monoclonale interamente umano approvato sia per la psoriasi (PsO) che per l’artrite psoriasica (PsA), che si leghi specificatamente alla subunità p19 dell’interleuchina (IL)-23 e ne inibisca l’interazione con il recettore IL-23 (1).
«La psoriasi può causare sintomi difficili e dolorosi per i pazienti e può presentarsi con varie manifestazioni – ha spiegato Lloyd Miller, M.D., Ph.D., vice president, Immunodermatology disease area Stronghold, Janssen Research & Development, LLC – Siamo impegnati a studiare e comprendere il decorso della malattia per contribuire allo sviluppo di terapie efficaci e all’ottimizzazione di quelle esistenti per ridurre il carico dei pazienti, migliorando quindi i sintomi e gli esiti associati alla malattia».
Negli studi quinquennali Voyage 1 e Voyage 2, le nuove analisi dimostrano che con guselkumab i livelli elevati della qualità di vita correlata alla salute (HRQoL), definiti dal punteggio Dermatology life quality index (DLQI) pari a 0 o 1, raggiunti nei pazienti con completa o quasi completa clearance cutanea, sono rimasti a un livello costante (intervallo 87,1-95,5 per cento per i pazienti che raggiungono PASI 100), misurati circa ogni 24 settimane, dalla settimana 100 alla settimana 252 di trattamento (3). Le risposte di clearance cutanea sono inoltre rimaste costanti fino a cinque anni con PsO del cuoio capelluto e delle unghie, indipendentemente dalla gravità della malattia al baseline (4). Infine, in un’analisi a posteriori dei dati aggregati, la maggior parte dei pazienti con Pso da moderata a grave, ha ottenuto un miglioramento del punteggio PASI superiore al 90 per cento (>77,8 per cento tra testa, tronco, arti superiori e arti inferiori) o del 100 per cento (>70,2 per cento tra testa, tronco, arti superiori e arti inferiori). Questi dati sono stati duraturi e sono rimasti costanti fino alla settimana 252 (5).
Guide (8, 9)
È uno studio di fase 3b, multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, per valutare le strategie terapeutiche di guselkumab. Sono stati arruolati 880 pazienti con Pso a placche da moderata a grave. Nella prima parte di GUIDE, i pazienti che hanno ricevuto il trattamento con guselkumab fino alla settimana 20 e hanno mantenuto PASI 0d dalle settimane 20 alle 28 sono stati classificati come SR.
Il trattamento con guselkumab è stato ben tollerato e non sono state identificate nuove segnalazioni di sicurezza. Nella prima parte dello studio, la rinofaringite è stato l’evento avverso emergente dal trattamento (TEAE) più comunemente sperimentato dai pazienti (24,3 per cento, 214/880). La rinofaringite è stata anche l’evento avverso più frequente nei gruppi di studio nella seconda parte. Nel gruppo SR, tra coloro che avevano ricevuto il dosaggio di 8 settimane, il 17,6 per cento (26/148) ha riportato casi di rinofaringite, Nel gruppo non-SR, il 18,5 per cento (97/525) ha riportato rinofaringite con il dosaggio di 8 settimane (10).
Voyage 1 (11, 12)
È studio di fase 3, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo e con un comparatore attivo su 837 pazienti è stato progettato per valutare l’efficacia e la sicurezza di guselkumab rispetto al placebo e ad adalimumab in adulti con PsO a placche da moderata a grave. I pazienti sono stati selezionati in modalità casuale a ricevere placebo alle settimane 0, 4 e 12, seguito dal crossover a guselkumab alle settimane 16 e 20 e poi ogni otto settimane (q8w); guselkumab 100 mg alle settimane 0, 4 e 12, seguito dal dosaggio q8w; o adalimumab 80 mg (n= 334) alla settimana 0, seguito da 40 mg alla settimana 1, poi dosaggio ogni due settimane (q2w) fino alla settimana 47, con crossover a guselkumab q8w alla settimana 52 (13).
Gli endpoint co-primari dello studio erano le proporzioni di pazienti che ricevevano guselkumab rispetto ai pazienti che ricevevano il placebo, raggiungendo IGA 0/1 (completa o quasi completa clearance cutanea) e PASI 90 alla settimana 16. Gli endpoint secondari sono stati valutati alla settimana 16, 24 e 48, con il monitoraggio della sicurezza durante tutto lo studio. Fino alla settimana 48, le regole di imputazione dei non rispondenti (NRI) sono state utilizzate per i dati mancanti (dopo l’applicazione delle regole di insuccesso del trattamento [TFR])
Durante il periodo di estensione in aperto, iniziato alla settimana 52, tutti i pazienti hanno continuato il trattamento in aperto con guselkumab fino alla settimana 252. Le valutazioni dell’efficacia comprendevano le proporzioni di pazienti che raggiungevano PASI 90, PASI 100, IGA 0/1 e IGA 0 (clearance completa). L’efficacia è stata analizzata utilizzando regole di insuccesso pre-specificate per l’analisi primaria, mentre per le analisi secondarie sono state utilizzate definizione dei non-responder e rispetto della metodologia
Voyage 2 (14, 15)
È uno studio di fase 3, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo e comparatore attivo che è stato progettato per valutare l’efficacia e la sicurezza di guselkumab rispetto al placebo e ad adalimumab in adulti con psoriasi a placche da moderata a grave. I pazienti (N=992) sono stati randomizzati a ricevere iniezioni sottocutanee (SC) di guselkumab 100 mg (n=496) alle settimane 0, 4 e successivamente ogni 8 settimane; placebo (n=248) alle settimane 0, 4 e 12 seguito da crossover a guselkumab 100 mg alla settimana 16; oppure adalimumab 80 mg (n=248) alla settimana 0, 40 mg alla settimana 1, poi 40 mg ogni 2 settimane (q2w) fino alla settimana 23 (16). Le settimane dalla 28 alla 72 hanno incorporato un disegno di studio di sospensione randomizzata. Durante il periodo open-label (settimane dalla 76 alla 252), tutti i pazienti hanno ricevuto guselkumab 100 mg ogni 8 settimane. Sono stati valutati i risultati raccolti dai medici e dai pazienti. L’efficacia è stata analizzata utilizzando regole di insuccesso del trattamento pre-specificate (i pazienti che hanno interrotto il trattamento a causa della mancanza di efficacia, del peggioramento della psoriasi o dell’uso di un trattamento proibito sono stati considerati non-responder). Sono stati combinati i dati dei pazienti randomizzati a guselkumab e dei pazienti originariamente randomizzati a placebo e passati a guselkumab alla settimana 16 (16). sono stati trattati e seguiti fino a 264 settimane.
Gli endpoint co-primari dello studio erano le proporzioni di pazienti che ricevevano guselkumab rispetto ai pazienti che ricevevano placebo e che raggiungevano IGA 0/1 [84% rispetto al 9%, rispettivamente; p<0,001 rispetto al placebo] e PASI 90 [70% rispetto al 2%, rispettivamente; p<0,001 rispetto al placebo] alla settimana 16. Ulteriori valutazioni di efficacia comprendevano le proporzioni di pazienti che ottenevano risposte PASI 75 e PASI 100, nonché punteggi IGA di 0, un punteggio Dermatology Life Quality Index (DLQI) di 0/1, un punteggio Psoriasis signs and symptoms diary (PSSD) di 0, SF-36, la Hospital anxiety and depression scale (HADs), e il Work limitations questionnaire (WLQ). L’efficacia è stata analizzata utilizzando regole di insuccesso pre-specificate per l’analisi primaria, mentre per le analisi secondarie sono state utilizzate definizione dei non-responder e rispetto della metodologia.
Guselkumab
Sviluppato da Janssen, guselkumab è il primo anticorpo monoclonale approvato sia in PsO che in PsA interamente umano che si lega selettivamente alla subunità p19 dell’IL-23 e inibisce la sua interazione con il recettore (1). Guselkumab è approvato come farmaco soggetto a prescrizione medica nell’Unione
Europea per il trattamento di pazienti adulti con psoriasi a placche da moderata a grave che siano candidati a una terapia sistemica. Guselkumab, da solo o in combinazione a metotrexato, è indicato per il trattamento della PsA attiva in pazienti adulti che hanno avuto una risposta inadeguata o che hanno mostrato intolleranza a una precedente terapia a base di DMARD (2). È anche approvato negli Stati Uniti, Canada, in Giappone e in altri paesi per il trattamento di adulti con Pso a placche da moderata a grave, che possono beneficiare dell’assunzione di iniezioni o pillole (terapia sistemica) o della fototerapia (trattamento con luce ultravioletta), e per il trattamento di pazienti adulti con PsA attiva.
Informazioni importanti sulla sicurezza
Reazioni avverse molto comuni (≥10 per cento) e comuni (≥1 per cento) nei periodi controllati degli studi clinici con guselkumab sono state infezioni delle vie respiratorie, innalzamento del valore delle transaminasi, mal di testa, diarrea, artralgia e reazioni nel sito di iniezione. Reazioni avverse non comuni (≥0,1 per cento) sono state infezioni da herpes simplex, infezioni da tinea, gastroenterite, diminuzione della conta dei neutrofili, ipersensibilità, anafilassi, orticaria ed eruzione cutanea (2). Per informazioni complete su guselkumab fare riferimento al riassunto delle caratteristiche del prodotto: https://www.ema.europa.eu/en/documents/product-information/tremfya-epar-product-information_it.pdf.
Medicinale sottoposto a monitoraggio addizionale. Ciò permetterà la rapida identificazione di nuove informazioni sulla sicurezza. Segnalare qualsiasi effetto indesiderato riscontrato durante l’assunzione di questo medicinale tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato all’indirizzo: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
Psoriasi a placche (PsO)
È una malattia immuno-mediata che provoca una sovraproduzione di cellule della pelle, che causa placche infiammate e squamose che possono essere pruriginose o dolorose. Si stima che più di 125 milioni di persone in tutto il mondo convivano con la malattia. Quasi un quarto di tutte le persone con PsO convive con casi considerati da moderati a gravi. Vivere con la PsO a placche può essere una sfida e avere un impatto sulla vita oltre che sulla salute fisica di una persona, compresa la salute emotiva, le relazioni e la gestione dei fattori di stress della vita.
Bibliografia
1. Krueger, J. et al. Differentiation of therapeutic antibodies targeting IL-23. Presented at the Society for Investigative Dermatology (SID) 2022 annual meeting. 2022 AAD Annual Meeting, May 18-21.
2. Wang, Y. et al. Monocytes/Macrophages play a pathogenic role in IL-23 mediated psoriasis-like skin inflammation. Sci Rep 9, 5310 (2019).
3. Schinocca, C. et al. Role of the IL-23/IL-17 pathway in rheumatic diseases: an overview. Frontiers in Immunology. 2021 Feb 22; 12:321.
4. Dixon, KJ. et al. Engineering anti-tumor monoclonal antibodies and fc receptors to enhance adcc by human nk cells. Cancers. 2021 Jan;13(2):312.
5. Mehta, H. et al. Differential Changes in Inflammatory Mononuclear Phagocyte and T-Cell Profiles within Psoriatic Skin during Treatment with Guselkumab vs. Secukinumab. J Invest Dermatol 2021; July 141 (7) 1707-1718.
6. Matt, P. et al. Up-regulation of CD64-expressing monocytes with impaired FcγR function reflects disease activity in polyarticular psoriatic arthritis. Scand J Rheumatol. 2015;44(6):464-73.
7. Chapuy, L. et al. Two distinct colonic CD14+ subsets characterized by single-cell RNA profiling in Crohn’s disease. Mucosal Immunol 2019 12:703-719.
8. Zhou, L. et al. A non-clinical comparative study of IL-23 antibodies in psoriasis. MAbs, 2021:13(1), e1964420.
9. Reich, K. et al. Five-year maintenance of clinical response and health-related quality of life improvements in patients with moderate-to-severe psoriasis treated with guselkumab: results from VOYAGE 1 and VOYAGE 2. British Journal of Dermatology. 185.6 (2021): 1146-1159.
10. Blauvelt, A. et al. Consistent safety profile with up to 5 years of continuous treatment with guselkumab: pooled analyses from the phase 3 VOYAGE 1 and VOYAGE 2 trials of patients with moderate-to-severe psoriasis. Journal of the American Academy of Dermatology. 86.4 (2022): 827-834.
11. McInnes, I. et al. Long-term Efficacy and Safety of Guselkumab, a Monoclonal Antibody Specific to the p19 Subunit of Interleukin-23, Through 2 Years: Results from a Phase 3, Randomized, Double-blind, Placebo-controlled Study Conducted in Biologic-naïve Patients with Active Psoriatic Arthritis. Arthritis & Rheumatology. 2021.
12. Clinicaltrials.gov. A Phase 1 Study to Assess the Relative PK and Tissue Distribution of Guselkumab and Risankizumab in Healthy Participants and Patients With Psoriatic Arthritis. Identifier NCT05083078. Available at: https://clinicaltrials.gov/ct2/show/NCT05083078. Accessed May 2022.
13. Danese S, et al. Clinical efficacy and safety of guselkumab maintenance therapy in patients with moderately to severely active Crohn’s Disease: Week 48 analyses from the Phase 2 GALAXI 1 Study (OP24). Presented at the 2022 ECCO Congress February 16-19, 2022.
14. Dignass A, et al. The Efficacy and Safety of Guselkumab Induction Therapy in Patients With Moderately to Severely Active Ulcerative Colitis: Phase 2b QUASAR Study Results Through Week 12 (OP23). Presented at the 2022 ECCO Congress, February 16-19, 2022
15. National Psoriasis Foundation. About Psoriasis. Available at: https://www.psoriasis.org/about-psoriasis. Accessed May 2022.
16. National Psoriasis Foundation. Statistics. Available at: https://www.psoriasis.org/content/statistics. Accessed May 2022.