Agorà, Sies e Sime insieme hanno portato all’attenzione delle istituzioni una possibile e significativa problematica relativa ad alcuni emendamenti (poi non approvati) presentati nella Legge di Bilancio di quest’anno volti a estendere ai laureati in odontoiatria trattamenti di medicina estetica in zone anatomiche al di fuori di quelle di loro competenza, addirittura in un contesto dove potenzialmente si può prevedere una richiesta di finanziamento da un milione di euro per i corsi di formazione per i laureati in odontoiatria, a spese della collettività.
Questa attività vede il ripetersi di questo tentativo, come avvenuto a dicembre 2020 e dicembre 2021, dove con l’intervento del Collegio italiano delle società scientifiche di medicina estetica (Agorà, Sies, Sime), con anche l’adesione delle altre società scientifiche del settore, si era riusciti a effettuare una sensibilizzazione alle istituzioni, elemento che ha concorso alla mancata approvazione degli emendamenti proposti.
«Una volta conosciuta la nuova problematica, ci siamo attivati per sviluppare una approfondita disamina legale – spiegano dalla Sies –, e abbiamo trasmesso al governo, al ministero, al Consiglio superiore di sanità e a tutti i membri delle Commissioni parlamentari Bilancio e affari sociali uno specifico alert. Nel 2014 e nel 2019, il Consiglio superiore di sanità si era già espresso, previa audizione delle società scientifiche del settore odontoiatrico e quelle della medicina estetica, fra cui il Collegio sul tema delle attività di medicina estetica attuabili dall’odontoiatra e ravvisando limiti specifici che, in sintesi, possono sintetizzarsi come da parere dal Consiglio superiore di sanità del 9-4-2019 che conferma sostanzialmente i punti cardine del parere del 2014».
In particolare, le limitazioni prevedono quanto segue.
- La correlazione a un protocollo ampio e completo: non possono essere effettuati dagli odontoiatri trattamenti di medicina estetica ad hoc, ma soltanto quale completamento all’interno di protocolli odontoiatrici ampi e completi.
- L’impiego di farmaci e device immessi in commercio per l’area anatomica odontoiatrica: non possono essere impiegati dagli odontoiatri farmaci e medical device che non siano stati immessi in commercio per l’impiego nell’area odontoiatrica di competenza, si desume pertanto l’impossibilità di utilizzare farmaci e device che siano immessi in commercio per il trattamento di aree anatomiche di esclusiva competenza medica.
- Riguardo l’area anatomica odontoiatrica: una limitazione all’area anatomica di competenza odontoiatrica, anche se viene valutata oltre alla zona perilabiale anche la zona dei mascellari inferiori e superiori fino all’area sotto zigomatica.
- La necessità di una formazione differente: viene esplicitata inoltre come elemento innovativo del parere, una chiara esplicitazione della differente formazione tra il medico e quella dell’odontoiatra.
La doppia pronuncia 2014 e 2019 del Consiglio superiore di sanità, con contenuti sostanzialmente invariati, attesta che l’importante organo dello Stato, anche composto da membri diversi nel corso degli anni, ha ravvisato l’importanza di evidenziare i limiti oggettivi alla pratica di attività di medicina estetica da parte dell’odontoiatra.
«Abbiamo ritenuto doveroso e necessario allertare le istituzioni, su possibili provvedimenti, inseriti anche in contesti a nostro avviso fuorvianti di interventi più ampi e dedicati a finalità legislative di tutt’altra natura (Legge di bilancio) a tutela della salute pubblica dei pazienti, e del rispetto delle differenziazioni tra la professione del medico chirurgo e quella del laureato in odontoiatria – continuano Agorà, Sies e Sime –. Da anni il Collegio di medicina estetica lavora per una reale e idonea sinergia fra medicina estetica e odontoiatria, che in realtà è ben rodata e consolidata tra i professionisti che rispettano il proprio ambito di competenza: il medico effettua le prestazioni di medicina estetica e l’odontoiatra quelle di cura e riabilitazione odontoiatrica ottenendo così il miglior risultato, in sicurezza per i pazienti. Auspichiamo quindi una rinnovata sinergia tra i due ambiti, senza continui tentativi di estensione delle competenze odontoiatriche nell’ambito della medicina estetica. Agorà, Sies, Sime grazie alle attività del Collegio italiano delle società di medicina estetica continueranno a vigilare sugli sviluppi legislativi e attiveranno numerose iniziative a tutela della salute e sicurezza dei pazienti per il rispetto dei limiti sanciti dal Consiglio superiore di sanità in merito alle attività di medicina estetica da parte dell’odontoiatra, sia di carattere pratico che di ambiti formativi, ove ravvisabili delle violazioni».