La conversione in legge del Dl Bollette (decreto legge 30 marzo 2023, n. 34) ridefinisce spazi e modalità di esercizio della medicina estetica, rimuovendo i confini che fino a ieri limitavano l’azione dell’odontoiatra al terzo medio e inferiore del volto.
In questi giorni si susseguono numerose le critiche da parte del mondo della medicina estetica, tra queste anche quelle della Federazione italiana medici estetici (Fime) che ha voluto prendere posizione con una comunicazione firmata dal presidente Nicola Zerbinati e dal vice presidente Raffaele Rauso. «Cari soci – fanno sapere dalla Fime – come oramai avrete saputo lo scorso 10 maggio è stato introdotto ed approvato il cosiddetto “Decreto Bollette”, ove dallo stesso nome si può desumere l’intento primario, ovvero aiutare famiglie indigenti e/o fornire aiuti al cittadino in generale, in tale decreto è stato aggiunto “last minute” un emendamento che autorizza i laureati in odontoiatria e protesi dentaria ad eseguire liberamente la medicina estetica di tutto il viso. Purtroppo questo decreto oramai verrà approvato in Senato; Io, il vice presidente e buona parte del Coniglio Direttivo ci siamo attivati personalmente, abbiamo partecipato a riunioni presso la sede centrale della Fnomceo con altre sigle tra le quali Sicpre (Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva – rigenerativa ed Estetica), Sirna (Società Italiana Radiofrequenza Non Ablativa), Sitri (Società Italiana di Tricologia), Tme (Tutela Medici Estetici), ma purtroppo i risultati sono stati nulli: questa è una decisione politica, priva di fondamento, che va contro il parere di organi istituzionali come quello Aifa 2018 o quello Css 2019, ma purtroppo questo è ciò che ha scelto l’attuale governo Italiano».
«Noi come Fime inizieremo già dalla prossima settimana delle riunioni settimanali con il presidente Filippo Anelli (Fnomceo) per cercare di definire ciò che sia medico da ciò che sia odontoiatrico, sarà una strada lunga ma la percorreremo fino in fondo – conclude Zerbinati –. Intanto vi chiedo di aiutarci a stimolare l’opinione pubblica ed a far capire al cittadino la gravità di questo emendamento inserito, o per meglio dire nascosto, nel Decreto Bollette. Vi allego un video del nostro vice presidente professor Raffaele Rauso e chiedo ad ognuno di voi di farne uno simile, parlando degli stessi contenuti, e condividerlo sui vostri canali social: stimolare l’opinione pubblica potrebbe aiutarci a ridurre i tempi per un ritorno ai diritti di competenze».
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