Assumere regolarmente integratori di vitamina D riduce in modo significativo la possibilità di avere una storia di melanoma maligno o qualsiasi tipo di cancro della pelle rispetto ai non utilizzatori. Il beneficio è stato riscontrato anche con l’uso occasionale. È quanto emerge da uno studio finlandese pubblicato su Melanoma Research [1], che ha coinvolto 498 pazienti di età compresa tra 21 e 79 anni ritenuti a rischio di qualsiasi cancro della pelle presso una clinica dermatologica finlandese.
Tra questi pazienti, 295 individui avevano una storia di malignità cutanea passata o presente, con 100 diagnosi di melanoma, 213 di carcinoma a cellule basali e 41 di carcinoma a cellule squamose. Altri 70 soggetti avevano il cancro altrove, inclusi tumori al seno, alla prostata, ai reni, alla vescica, all’intestino e al sangue. Un sottogruppo di 96 pazienti era immunocompromesso ed è stato considerato separatamente. I 402 pazienti rimanenti sono stati classificati, in base al loro uso auto-riferito di preparazioni orali di vitamina D, come non utilizzatori (n = 99), utilizzatori occasionali (n = 126) e utilizzatori regolari (n = 177).
Lo studio non ha rivelato alcuna associazione significativa tra uso di vitamina D e fotoinvecchiamento, cheratosi attiniche, nevi, carcinoma a cellule basali o squamose, indice di massa corporea o esposizione autostimata alla luce solare o scottature. Tuttavia, era decisamente inferiore il numero di individui nel gruppo di uso regolare di vitamina D con una storia passata o presente di melanoma rispetto al gruppo di non uso, al 18,1% vs 32,3% (P = 0,021), o qualsiasi tipo di cancro della pelle, a 62,1% contro 74,7% (P = 0,027).
L’analisi di regressione logistica multivariata ha rivelato che l’uso regolare di vitamina D era associato a un ridotto rischio di melanoma, con un rapporto di probabilità rispetto al non uso di 0,447 (P = 0,016) e così anche l’uso occasionale, collegato a un rischio ridotto seppure non significativo, con un odds ratio rispetto al non uso di 0,540 (P = 0,08).
Per qualsiasi tipo di cancro della pelle, l’uso regolare di vitamina D ha mostrato a un rapporto di probabilità rispetto al non uso di 0,478 (P = 0,032), mentre quello per l’uso occasionale di vitamina D era di 0,543 (P = 0,061).
Nonostante queste importanti evidenze, Ilkka T. Harvima, autore senior dello studio e MD, PhD, Dipartimento di Dermatologia all’Università della Finlandia orientale e Kuopio University Hospital, ha specificato alcuni limiti allo studio che andrebbero opportunamente approfonditi per avere risultati più indicativi. «Il nesso causale tra vitamina D e melanoma non può essere confermato dai risultati attuali, perché è ancora possibile che altri fattori non identificati o non testati, possano ancora confondere il risultato attuale. Se il collegamento dovesse essere dimostrato, rimane comunque da rispondere alla domanda sulla dose ottimale di vitamina D per via orale affinché abbia effetti benefici».
Lucia Oggianu
Bibliografia
1. Kanasuo E, Siiskonen H, Haimakainen S, Komulainen J, Harvima IT. Regular use of vitamin D supplement is associated with fewer melanoma cases compared to non-use: a cross-sectional study in 498 adult subjects at risk of skin cancers. Melanoma Res. 2023 Apr 1;33(2):126-135.